L’Associazione Raggi da oltre confine è costituita da un gruppo di amici di Giampaolo Sandri (per tutti “Giampy”), disabile fisico, che dell’associazione è il presidente. La storia di questo gruppo parte da lontano.
Giampaolo scrive il libro Cammino da seduto, la sua autobiografia.
Il libro è utile agli esperti.
Da qui l’idea di far nascere l’associazione Raggi da oltre confine.
L’Associazione ha per scopo:
a) la divulgazione della conoscenza dei fondamenti del benessere psico-fisico e spirituale, al fine di promuovere la consapevole gestione della salute, e del proprio benessere.
b) la sensibilizzazione e la promozione dei rapporti umani e l’educazione alla socialità e alla salute;
c) l’aggregazione e l’integrazione delle fasce sociali tradizionalmente più emarginate e disagiate;
d) contribuire alla crescita culturale e sociale attraverso l’elaborazione di specifici progetti;
e) la prevenzione del disagio giovanile, principalmente psicologico ed emotivo, per promuovere un’ottica di INCLUSIONE sociale della disabilità e della diversità.
Chi è Giampy?
Sono Giovanni Paolo Sandri (Giampaolo o Giampy) nasco a Cuneo il 4 ottobre 1970.
Abito a Madonna dell’Olmo, frazione del comune di Cuneo.
Lavoro da sette anni presso gli uffici amministrativi dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo.
Quando avevo all’incirca sei mesi, è emersa la diagnosi: Grave Tetraparesi Spastica che vuol dire che il mio fisico è compromesso e per muovermi ho bisogno di una sedia a rotelle e amici che la spingano. Grazie a mamma e papà sono cresciuto sviluppando un carattere forte.
Una parola che mi accompagna è “oltre”.
In più occasioni sono stato chiamato ad andare oltre, altre volte a guardare oltre… una parola che più volte mi ha anche stancato e a volte mi ha sfinito.
Più cresco, più divento uomo, e dunque devo andare oltre a quel bimbo prima, e quel ragazzo dopo grazie ai quali ora sono uomo.
Qual è il mio “tarlo” sull’oltre? E’ la ferma decisione di guardare in faccia un oltre che a tratti emerge ancora forte: sono nato sano, sono stato un neonato sano, e per un mistero che si chiama vaccino o altro, sono diventato disabile. Questa frattura da sano a disabile non credo che io riuscirò mai a sanarla del tutto, perché c’è e ogni giorno si fa viva, è stato un ladro, quel ladro, il ladro bastardo che ogni giorno compare e ti dice: ti ho fottuto il tuo essere sano!
Certi giorni riesco a sputargli in un occhio, altri lo mando a stendere, altri lo subisco in silenzio. Il mistero dell’amore è tanto grande quanto il mistero della disabilità. Non voglio le cose impossibili, ma nutro le cose possibili, forza, tenacia, fiducia e coraggio, vado “oltre” al ladro, riesco a trasformarlo, riesco a far si che il ladro si spogli del suo mandato e lo rivesto con abiti nuovi, e diventa il benefattore, il mio benefattore, colui che mi da ciò che è il mio bene, il mio cammino verso questi raggi da oltre confine.
Ognuno cammina a modo suo, io sto cercando di trovare il mio passo quotidiano, in questa quotidianità metto passi per aiutare questa associazione a crescere, perché proprio grazie al benefattore ricevo tanto dalla vita, è cosa buona restituire il bene.
Ci provo, anzi con la collaborazione di esperti psicologi e neuropsichiatri, ci proviamo.
Siamo certi che per “ritornare liberi” dalle nostre varie e svariate disabilità dobbiamo percorrere la strada che ci porta ad essere consapevoli che nelle nostre disabilità sono nascoste le nostre maggiori abilità.