(a cura di Giovanni Sandri, Silvana Garello e Elisa Daniele)
Durante lo svolgimento delle attività formative all’interno delle scuole con il progetto “Raggi”, ho visto come il “mondo” dell’insegnante sta subendo una grande trasformazione, ed in questo cambiamento molte volte, chi insegna è smarrito, e molti si mettono in discussione.
In questo “spazio”, gli stessi insegnanti, lamentano un vuoto, mancano momenti di formazione personale sulla motivazione e sull’orientamento. Stando molte ore “a scuola”, ho constatato questa fatica, che non è il frutto di menefreghismo da parte degli stessi insegnanti, cosa che “dall’esterno” può apparire, ma è la conseguenza di una incalzante trasformazione della scuola.
Da questa richiesta che parte proprio dal “dentro”, ho cercato il modo più concreto possibile per creare uno spazio di formazione. Ho parlato, mi sono confrontato con due amiche professioniste, e da subito ho visto che eravamo sulla stessa linea; anche loro hanno a cuore questo aspetto. Quindi decidiamo di partire studiando una formazione per gli insegnanti che ha come elemento portante, l’orientamento e la motivazione degli insegnanti. Queste due esperte sono, la neuropsichiatra dottoressa Silvana Garello, e la psicologa dottoressa Elisa Daniele. Sono convinto che se uniamo le nostre competenze mettendole insieme, il nostro corso ha maggior efficacia. Lavorare insieme per finalità comuni è sicuramente un valore aggiunto. Noi tre crediamo fortemente in questo, proprio perchè esperienze già fatte hanno portato buoni risultati.
Soprattutto in questi ultimi anni la tematica dell’integrazione degli alunni con disabilità ha rivestito un ruolo centrale, risuonata in tutto il mondo della scuola e nei servizi socio-sanitari. L’inclusione rappresenta un compito essenziale del sistema scolastico, in quanto concretizzazione reale di un limpido valore sociale condiviso e applicazione di una precisa norma costituzionale in ordine al fondamentale principio di uguaglianza. Lo sforzo e l’impegno richiesti ai docenti per consentire l’effettiva integrazione degli alunni con disabilità sono in continua crescita: deve sempre più raffinarsi la competenza in una didattica inclusiva in tutti i docenti, poiché proprio tale didattica principalmente rappresenta il fattore decisivo per l’integrazione dell’alunno disabile e conseguentemente per il suo sviluppo di persona. Ma non possiamo non interrogarci sulle competenze emotive e relazionali che tutto questo sforzo comporta. Questo rappresenta la parte innovativa di tale progetto che si pone l’obiettivo di integrare anche la componente emozionale degli insegnanti che non sempre trova la giusta collocazione in un mestiere così complesso.
Desideriamo pertanto investire ancora sugli insegnanti non richiedendo di acquisire competenze in più, ma guidandoli ad unire la formazione didattica di ciascuno alla maggior consapevolezza delle proprie risorse emozionali e relazionali, alla conoscenza autentica dell’alunno con disabilità.
Tale lavoro ha lo scopo di rafforzare il ruolo dell’insegnante in modo completo sia come cultore della materia d’insegnamento che come protagonista della relazione didattica educativa che sempre è l’elemento basilare per un soddisfacente processo di apprendimento per tutti i soggetti.
DESTINATARI
. Insegnanti di scuola secondaria di I grado e di II grado.
. Studenti del secondo anno del corso di laurea in Educatore Professionale (corso di laurea triennale delle professioni sanitarie) e studenti del corso di laurea in Scienze infermieristiche.
Il gruppo di partecipanti per ciascun laboratorio sarà variabile da un minimo di 15 a un massimo di 50 persone.
OBIETTIVI
. Orientamento degli insegnanti: è un obiettivo formativo particolarmente rilevante in una scuola in continua trasformazione. Un buon orientamento considera sia le possibilità, sia le difficoltà personali. Essere consapevoli dei propri limiti e delle proprie risorse, sia interne che esterne a noi, trovare modalità adattive e personali consentono di fronteggiare le difficoltà anche nel proprio contesto lavorativo. L’orientamento è scelta, è possibilità di cambiare il modo di vedere determinate cose. L’opportunità di vedere una crisi, una trasformazione, come possibilità di un nuovo orientamento, come occasione per trasformare un problema in un momento di crescita.
. Aumentare la competenza e la motivazione degli insegnanti: la motivazione va costruita anche attraverso la presa di consapevolezza di quale sia il proprio ruolo di insegnante e le sue complesse sfumature. L’insegnante è al centro di un sistema complesso dove sono necessarie competenze tecniche, relazionali, organizzative e conoscenze del funzionamento dell’alunno con disabilità per individuare gli obiettivi necessari e concreti per quel soggetto. E’ nostra opinione che solo in questo modo l’insegnante è al riparo dalla frustrazione dell’inutilità o inefficacia del suo ruolo rinforzandosi continuamente sulla motivazione a proporre nuove sfide al proprio allievo. Il docente però va guidato ad orientarsi sugli obiettivi da proporre soprattutto quando la disabilità è multipla e complessa.L’insegnante, con i suoi talenti ed il suo orientamento, sta al centro del sistema di riconoscimento delle competenze. Come costruire un curriculum sulle proprie motivazioni, sul quale è possibile aggiungere motivazioni nuove e non cancellare quelle già acquisite. Rinforzare la motivazione dell’insegnante.
. Conciliare motivazione personale con l’efficacia didattica con lo studente disabile o con bisogni educativi speciali: essere concreti nel l’individuare parametri valutativi utili per quello studente. Riconoscere , comprendere e gestire l’impossibilità educativa di fronte a casi gravi, verso i quali si impone necessariamente la ricerca di altri obiettivi senza scadere nel pietismo o nella delega ad altre figure. La mente si distrae e si disperde soprattutto quando cerca di restare attaccata a certi pensieri o situazioni, o di evitare o fuggire da altre; questo laboratorio si pone l’obiettivo di costruire una differente visione. Non vogliamo più sentire “ non so che farci è grave” oppure “ è un caso disperato”. Aiutandoli a distinguere che spesso questi comportamenti celano l’impotenza del docente ( io non so cosa posso fare con questo studente) e non l’inutilità o l’impossibilità di un atto educativo e o didattico.
. Promuovere la consapevolezza negli stati emozionali che possono condizionare la didattica e la motivazione dell’insegnante: l’esperienza dell’ascolto di se stessi e degli altri in assenza di giudizio permette di togliere al pilota automatico che con i suoi automatismi negativi guida le nostre azioni, per riprendere in mano “la regia” della propria vita ed imparare ad essere più consapevoli della qualità della relazione che si ha con se stessi e con gli altri. L’educazione ai sentimenti è un cammino significativo da compiere per meglio comprendere se stessi e gli altri. Il porre attenzione alla dimensione emotiva costituisce la base anche per promuovere la creatività, il perseguire con decisionalità i desideri e dunque la motivazione per la loro conquista. Aspetti emotività e didattica sono strettamente intrecciate tra loro e si influenzano reciprocamente e non si possono considerare come compartimenti stagni.
STRUMENTI E METODOLOGIA
Lezione frontale, brainstorming sulle motivazioni e individuazione delle proprie motivazioni, piccolo gruppo, audiovisivi, questionario, lavoro personale, discussione e condivisione.
TEMPI E SPAZI
3 laboratori di due ore ciascuno. La formazione verrà effettuata all’interno dei locali scolastici.
REFERENTI
I referenti: Dottoressa Silvana Garello – Neuropsichiatra / Dottoressa Elisa Daniele – Psicologa / Giovanni Sandri – persona con disabilità